Alla presenza di 31 soci è stato presentato il nuovo osservatorio del Monte Lema. La comoda cabinovia ha permesso ai baldi convenuti di raggiungere in soli 10 minuti i 1600 metri della vetta. Assente Francesco Fumagalli, il progettista dello strumento (un 40 centimetri completamente motorizzato), le operazioni sono state condotte da Alberto Luvini. Dopo una lauta cena inaffiata da ottimo vino merlot, la serata, malgrado un fresco venticello di tramontana, ha permesso di osservare alcuni caratteristici oggetti del cielo autunnale.

La sera di sabato 12 ottobre 2002 ha visto riunito alla stazione della funivia del Monte Lema a Miglieglia un nutrito numero di appassionati di astronomia e membri della nostra società, ansiosi di raggiungere la vetta ed il nuovo telescopio, inaugurato ufficialmente il 25 maggio scorso, per trascorrere una simpatica ed interessante serata. Trasportati da tre cabine cullate da un gelido vento che spirava insistente, abbiamo raggiunto la cresta del Lema quando ormai il buio della notte avvolgeva tutto: ai nostri piedi, da oriente a meridione, la pianura e le colline del luganese e del varesotto e verso settentrione il Sopraceneri con le Alpi, con piccoli e grandi nuclei illuminati, e quà e là banchi autunnali di nebbia. Sopra di noi invece la volta scura del cielo costellato da una miriade di stelle dalla luce traballante, mentre a occidente, ormai pronta a tramontare, una grossa fetta di Luna crescente.

Il riflettore a fuoco multiplo da 400mm di apertura realizzato da Francesco Fumagalli per l’osservatorio del Monte Lema.

Una prima breve osservazione con il nuovo telescopio che puntava il suo grande occhio curioso verso il profondo e misterioso universo, desideroso di captare sempre meglio, sempre con maggior precisione e, perché no, anche velocità, ciò che il cielo ci offre. Generale è stata la soddisfazione di tutti, nonostante alcune imperfezioni minori o inconvenienti tecnici da migliorare, messe a punto da effettuare da parte dei costruttori del telescopio e della cupola.

Dopo una prima breve osservazione della nostra fedele compagna Luna, disturbata però da turbolenza notevole, una deliziosa e ben servita cena ha ritemprato gli osservatori congelati che velocemente erano tornati a rifugiarsi nel tepore del ristorante. A cena terminata, un’altra seduta osservativa ha permesso di ammirare Urano e Nettuno (nel Capricorno) nonché la nebulosa anulare della Lira, la Dumbell nella Vulpecola, la galassia di Andromeda ed altre meraviglie del creato.

Un ultimo scambio di piccoli e grandi pettegolezzi, astronomici e no, ed un ultimo sorso di caldo tè, ecco la discesa verso Miglieglia e il ritorno a casa. Sospesi a quel lungo cavo dondolante nel buio ormai totale e reso più profondo, i nostri sguardi ammirarono ancora una volta la distesa sopra di noi impreziosita dalla Via Lattea e da mille e mille diamanti dove ormai abbastanza alto nel cielo a oriente, nella costellazione del Toro, ammiccava la tranquilla luce di Saturno. Ancora una volta una simpatica serata, che ci ha introdotti in allegra compagnia nel firmamento autunnale.